Firenze, 26 marzo 2024 – Presentati 28 emendamenti al testo: “Scomparso anche il Piano del verde”
"Abbiamo presentato 28 emendamenti agli atti in votazione in questi giorni perché purtroppo alcuni grandi scelte hanno snaturato alcuni punti fondanti su cui si basava il Piano Operativo adottato dal Comune di Firenze, indebolendolo nel suo essere strumento di contrasto alla rendita e riducendo l’impegno del pubblico nel contrasto all’emergenza abitativa. Addirittura si torna a vendere immobili pubblici, come l’Ex Ospedale San Giovanni di Dio in pieno centro storico, dopo che quando ero assessora, in Consiglio comunale ero stata chiara sulla discontinuità necessaria da garantire sul punto rispetto al passato. E’ evidente che questa è invece la continuità che il sindaco Nardella ancora cerca. A parole, afferma di volere una città pubblica, ma poi nei fatti si comporta diversamente, a seconda della convenienza. Un trasformismo fatto di annunci, che rendono ormai ogni sua promessa non credibile".
Così Cecilia Del Re, leader di Firenze Democratica, nel secondo giorno di lavori del Consiglio comunale, impegnato nell’esame del Piano Operativo.
Tra i 28 emendamenti presentati da Firenze Democratica, che si concentrano nelle disposizioni a supporto di un ruolo sempre più centrale del pubblico, si segnalano:
L’eliminazione della scheda di trasformazione privata dell’Ex Ospedale San Giovanni di Dio.
Il ripristino delle norme per evitare una speculazione edilizia degli immobili ad uso turistico, quale la possibilità di fare un solo bagno ogni 30 mq e una superficie edilizia media maggiore per evitare il numero dei frazionamenti.
La reintroduzione solo nel periodo estivo dei 60 giorni di apertura ai turisti per gli studentati privati, e ciò per evitare un ibrido tra alberghi e studentati che non è possibile controllare senza confinarli in un periodo determinato.
La modifica della norma sulle monetizzazioni delle quote di Edilizia residenziale pubblica che, nella versione del 13 marzo 2023, puntava ad aumentare le risorse comunali da investire per la ristrutturazione degli appartamenti ERP esistenti ma inagibili, e per l’acquisto di nuovi immobili pubblici da destinare alla casa per le fasce più deboli della popolazione.
L’eliminazione dell’introduzione della “residenza temporanea” per le locazioni turistiche brevi che ha finito per dare ulteriore spazio alla rendita, mortificando uno dei principi del Piano Operativo: non un metro quadro in più destinato al turismo in zona A; in subordine, l’estensione del divieto di residenza temporanea per turisti anche in zone fuori dal centro storico, ovvero nelle zone universitarie.
Il reinserimento della scheda che prevede la realizzazione di una nuova scuola in viale Lavagnini, coerente con la volontà di riportare servizi pubblici in centro storico e recuperare con funzioni collettive grandi contenitori vuoti.
L’eliminazione della possibilità di ampliare i supermercati esistenti e della possibilità di realizzarne nuovi sopra i 1500 anziché sopra i 1000 come nel piano adottato.
L’esproprio dell’ex hotel Astor per realizzare alloggi per famiglie bisognose o studenti bisognosi, e l’esproprio della ex fabbrica Campolmi per dare corpo ad una vita policentrica.
L’inserimento di un percorso di partecipazione e di un concorso di idee per l’area Ex OGR.
La modifica delle linee guida in merito all’introduzione dello Scudo verde per evitare di creare una frattura tra Firenze e il resto della città metropolitana, penalizzando non chi inquina ma chi vive fuori città.
Firenze Democratica denuncia inoltre la scomparsa del Piano del verde pubblico.
“Ho sempre sostenuto – aggiunge Del Re – che il Piano Operativo e il Piano del Verde dovessero procedere di pari passo. Quest’ultimo, al contrario, non è nemmeno stato adottato e se ne sono perse le tracce. Ecco perché abbiamo deciso di presentare un pacchetto di emendamenti al Poc in grado di fornire alcune garanzie ambientali: dal recupero delle acque pluviali, al rispetto dei criteri di sostenibilità previsti dall’Unione europea per gli interventi urbanistici”.
“Il Piano Operativo – conclude l’ex assessora - è il risultato di centinaia di incontri con cittadini, istituzioni, parti sociali e operatori della città. Insieme era stato condiviso il principio del ritorno alla città pubblica. Ora non si può tornare indietro, magari in seguito alle pressioni di chi aveva da perderci da un punto di vista economico. È il momento del coraggio e siamo stanchi di parole vuote a cui poi il PD non sa dare seguito. Noi andremo avanti con il nostro impegno per una città pubblica fino in fondo. In nome di una coerenza che per noi è ancora un valore”.
Ufficio stampa:
Tommaso Tafi – 3407990565 – tommaso.tafi@mediatyche.it
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