Firenze, 22 maggio 2024 – La candidata sindaca Cecilia Del Re presenta le linee guida per creare aree dove si recupera l'acqua piovana e si alimentano giardini urbani, riducendo i consumi. Primo esperimento: un sovra-attraversamento di viale Belfiore.
Un grande giardino urbano, realizzato con materiali in grado di assorbire l’acqua piovana e utilizzarla per alimentare piante, piazze d’acqua e sistemi di irrigazione. Ma anche con pannelli solari di ultima generazione in grado di azzerare i consumi e dare energia all’impianto di illuminazione e non solo. Tutto questo al posto di quella che oggi è una delle arterie maggiormente trafficate e invivibili della città, viale Belfiore, con le automobili che continueranno a transitare al di sotto di questo giardino.
Si presenta così, con un progetto concreto, la città spugna immaginata da Cecilia Del Re, candidata sindaca di Firenze per Firenze Democratica, che, a questa idea, ha lavorato insieme a Gea Marella Volpe, ingegnera ambientale e candidata capolista al prossimo Consiglio comunale. Un progetto illustrato da Del Re questa mattina presso Manifattura Tabacchi, alla presenza di altre due candidate al Consiglio comunale nella fila di Firenze Democratica, Maria Chiara Pozzana, architetta paesaggista, e Chiara Moretti, dottoranda in Architettura presso l’Università di Firenze.
“La città spugna è la città del futuro – sottolinea Del Re –, ma alla quale bisogna cominciare a lavorare in maniera sistemica già da oggi. Da assessora ho mappato per la prima volta le isole di calore in città, ma ora serve un passo ulteriore. L’attuale amministrazione, dopo aver parlato di ambiente durante la campagna elettorale del 2019, ha rinunciato persino a presentare il Piano del verde pubblico e questo è molto grave: occorrono interventi di sistema e non spot. Là dove oggi ci sono isole di calore e aria irrespirabile, noi vogliamo realizzare giardini con pannelli solari, giochi per bambini, un arredo urbano di qualità e tanto, tanto verde, indispensabile ad assorbire i veleni della caotica vita cittadina e restituire ossigeno. Tutto questo in un perfetto sistema di riciclo delle risorse finite come l’acqua, tanto preziosa e troppo spesso dispersa”.
“Il modo con cui abbiamo progettato fino ad oggi le città è obsoleto – aggiunge Gea Volpe -. Nei prossimi anni andremo incontro a un futuro in cui le precipitazioni di forte intensità saranno sempre più frequenti e noi dobbiamo adattare gli spazi urbani a questo mutato contesto. Dobbiamo ridurre le zone impermeabili, sostituendole con materiali in grado di assorbire e depurare le acque per rimetterle poi in circolo. Vogliamo lavorare per creare giardini d’acqua, studiati per essere allagati in maniera controllata e contrastare isole di calore e anomalie termiche”.
“L’urbanistica di Firenze finora era sempre stata progettata da uomini – conclude Del Re –: il nostro è un progetto interamente studiato da professioniste donne e pensato per migliorare la qualità della vita delle persone e proteggere l’ecosistema. Una città spugna, una città sana, una città circolare”.
Ufficio Stampa
Tommaso Tafi – tommaso.tafi@mediatyche.it - 3407990565
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