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Cecilia Del Re sul Corriere Fiorentino: «Commissione speciale per tenere acceso un faro su Sollicciano»

Firenze, 28 luglio 2024 – “Basta proteste rituali, una commissione speciale del Consiglio per tenere acceso un faro su Sollicciano”


"Gentile direttore, di fronte all'inerzia della politica, spesso è la magistratura che interviene a scuotere situazioni insostenibili. E questo sta accadendo anche in relazione alle inaccettabili condizioni in cui centinaia di detenuti scontano la pena al carcere di Solicciano.


Dopo l'ennesimo suicidio di un ragazzo di 20 anni, e dopo alcune denunce alla Procura di Firenze e istanze rivolte al Tribunale di sorveglianza, sono arrivati i primi responsi: «A causa delle condizioni degradanti dell'istituto, è gravemente compromesso il diritto alla salute ed il diritto ad una detenzione rispettosa del senso di umanità e della propria dignità» per il detenuto. E vengono, quindi, dati

60 giorni di tempo all'amministrazione penitenziaria per provvedere all'immediata ripresa degli interventi già programmati. In caso contrario, il detenuto dovrà essere trasferito in un altro istituto «ove siano garantite le minime condizioni di vivibilità» che a Sollicciano mancano.

Di fronte allo spettro dell'accertamento delle responsabilità per le situazioni disumane in cui quotidianamente vivono detenuti e lavoratori dell'istituto, a far partire un altro count-down è stata poi l'amministrazione penitenziaria nei confronti della direttrice del carcere, destinataria di un'ammenda e di prescrizioni in materia di igiene e sicurezza sui posti di lavoro da sanare entro go giorni. Le risorse a disposizione della direzione dipendono, però, dall'amministrazione penitenziaria, detenuti, ristretti tra un «rattoppo» e l'altro, come ricordava don Russo qualche settimana fa su questo giornale, in assenza di un intervento strutturale e risolutivo. Quei rattoppi, infatti, non potranno essere considerati interventi utili per ottemperare ai count-down sopra citati, perché altrimenti l'unico gesto di responsabilità - per non aggravare le responsabilità già oggetto di denunce - da compiere può essere solo quello di chiudere a stretto giro Sollicciano, con conseguente trasferimento dei detenuti in altri istituti.


Al di sopra di questo cortocircuito di azioni e omissioni, c'è la politica, che, governo dopo governo, ha continuato a non affrontare la situazione, nonostante i reiterati appelli in tal senso provenienti dalle camere penali, dagli amministratori e dalla società civile. Il rischio che intravediamo è che anche le proteste assumano un sapore rituale. Occorre, allora, avere la forza di mettere in rete tutte le realtà che seguono il carcere, consapevoli che su un fronte così difficile l'ordine sparso e gli editoriali dei singoli non aiutano. La politica locale può — e deve - svolgere in tal senso un ruolo importante, unendosi nel nome di quei valori costituzionali che nella nostra civile Firenze vengono sistematicamente violati a pochi chilometri di distanza da Palazzo Vecchio, andando così oltre agli appelli al governo rimasti inascoltati, alle testimonianze di solidarietà e ai confini di competenza. Per questo proponiamo di costituire una commissione consiliare speciale, con compiti e durata prestabiliti, per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori (e non dei rattoppi) del carcere, audire le associazioni di volontariato, i dirigenti del ministero, la direzione, il garante, gli operatori della giustizia e realtà come quelle che domani si ritroveranno a San Salvi per discutere di come ripensare il carcere di Sollicciano. Questo alta avanzamento dei lavori (e non dei rattoppi) del carcere, audire le associazioni di volontariato, i dirigenti del ministero, la direzione, il garante, gli operatori della giustizia e realtà come quelle che domani si ritroveranno a San Salvi per discutere di come ripensare il carcere di Sollicciano. Questo servirà a mantenere costantemente alta l'attenzione sul carcere, anche grazie alla pubblicità delle commissioni e all'opera dei media.


Presenteremo questa proposta domani in Consiglio comunale, dopo che lo scorso aprile un'analoga proposta del consigliere Di Puccio fu respinta dalla maggioranza, ma ci auguriamo che questo nuovo corso possa vedere la collaborazione di tutte le forze politiche.

Così come auspichiamo che il carcere venga concepito come extrema ratio: il sovraffollamento è provocato in primis dalla detenzione sociale. Ed è questa che va affrontata e risolta."


Dal sito ufficiale del Corriere Fiorentino

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