Firenze, 27 marzo 2024 - Fd: “Noi siamo coerenti alla città pubblica che tutti avevamo votato un anno fa. Da oggi fuori dalla maggioranza"
“Il piano operativo doveva far fare un balzo in avanti alla città sul piano della sostenibilità urbanistica, della vivibilità e della solidarietà. Era un piano progressista, è diventato un piano in troppi aspetti conservatore per scelte compiute successivamente e giravolte continue.
Si continuano a vendere immobili pubblici, nonostante la stessa candidata del PD annunciando la sua candidatura avesse sostenuto di voler cambiare rotta, si favorisce la rendita, si riducono la possibilità di investimento nell’erp. Manca la parte del verde pubblico perché doveva essere contenuto nel piano del verde, che però non è stato poi neppure adottato, e si continua a lisciare il pelo al turismo di massa con norme ambigue che favoriscono ancora gli studentati per anche i turisti tutto l’anno. Siamo di fronte a un tradimento, a tutti gli effetti, della fiducia dei fiorentini, ai quali il sindaco e la maggioranza in questi anno hanno promesso, a parole, di porre un argine al modello turistico centrico di città, in favore di una Firenze dei cittadini. Davanti alle nostre osservazioni, la maggioranza ha reagito con un’alzata di spalle. Ignorandole completamente. Prima hanno snaturato il piano, tradendo i valori orginari che hanno animato anni di confronti e discussioni con le associazioni di categorie, i comitati e i rappresentanti dei singoli quartieri. Poi, non contenti, lo hanno blindato, chiudendo la porta ad ogni modifica che puntasse a ripristinare il principio cardine della Firenze del futuro, quello della città pubblica.
Il voto di oggi certifica non solo il tradimento del programma con cui si era stati eletti e il voto di un piano che non era solo mio ma di un intero consiglio, come ribadii anche un anno fa nominando i consiglieri comunali uno per uno, ma anche uno stile di governo che garantisce una democrazia consiliare ormai solo formale: si procede a strappi, tanto che questo Piano ha trovato, non a caso, anche l’appoggio di qualche esponente di destra. Nonostante questo l’approvazione è giunta con numeri tra i più bassi mai registrati per un atto di indirizzo fatto da una maggioranza in scadenza e che ipoteca il futuro di Firenze per i prossimi anni. Oltre al danno la beffa: abbiamo dovuto ascoltare il Sindaco uscente pontificare di pace e dialogo da un lato (il suo) e di odio (quello dei consiglieri di FD qualora avessero osato votare contro, quasi a volerli intimorire) per derubricare un dissenso politico a querelle personale. Eppure è evidente ormai a molti di quanto il governo della città si sia allontanato da un po’ dal servizio alla comunità dei cittadini, e non sarà un caso che al commiato al Palawanny con un Sindaco che si autocertifica così popolare si siano presentati così in pochi. Il Pd non ha avuto nemmeno il coraggio di dare un segnale sul tema dell’emergenza abitativa, bocciando l’emendamento sull’ex Astor, che era pure un atto significativo, su cui il PD ha pure votato come le destre.
Per tutti questi motivi, abbiamo votato contro il Piano e quindi, da oggi, Firenze democratica esce dalla maggioranza”.
Ufficio stampa:
Tommaso Tafi – 3407990565 – tommaso.tafi@mediatyche.it
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